Per uscire dal caos politico-istituzionale
urge rilanciare l’antico modello democratico ateniese.
Dopo le elezioni politiche del prossimo mese di marzo sarà difficile (con
l’attuale legge elettorale “Rosatellum bis”) la formazione di un Governo in
quanto i principali schieramenti in campo sono essenzialmente tre e si prevede
che nessuno di essi riuscirà a conquistare il 40% dei consensi.
Le conseguenze saranno disastrose: crescita zero (o quasi) del P.I.L.,
disoccupazione allarmante, precariato giovanile in aumento, perdita di
credibilità in campo internazionale.
Purtroppo, nella presentazione delle candidature resta in auge il
famigerato “metodo Caligola”.
Gli oligarchi di quasi tutti i partiti hanno soffocato la Democrazia. Il
teatrino della Politica è manovrato da individui senza scrupoli morali. Restano
in circolazione circa 30.000 auto blu i cui costi di gestione sono pagati dai
contribuenti, tartassati da un Fisco rapace. Resta in vigore la normativa sulle
inutili e costose Province e sul carrozzone chiamato C.N.E.L. I candidati
Premier (sia quelli del Centro-destra sia quelli del Centro-sinistra) sono numerosi.
Si fanno concorrenza anche esponenti dello stesso partito. La campagna
elettorale continua ad essere attuata con il sistema delle “ìmpari opportunità”, a favore di chi può disporre di maggiori
risorse finanziarie (più o meno lecite). La confusione e la rabbia di milioni
di elettori aumenterà. La percentuale
degli astensionisti e dei votanti scheda bianca e nulla oltrepasserà il 50% del
Corpo elettorale.
Molti politicanti di mestiere sembrano pedine impazzite che si muovono su
un tavolo da gioco, taroccato da brogli di vario genere e inquinato dallo
squallido “voto di scambio”. Dall’epoca del libro-denuncia di Gaetano Salvemini
contro l’allora Capo del Governo Giovanni Giolitti (“Il ministro della malavita”, 1910) fino ad oggi non è cambiato
nulla. Anzi, il panorama politico appare maggiormente degenerato, essendosi
trasformato in lobby-pluto-crazia. L’esatta antitesi della Democrazia.
“In Italia – osservò Gaetano
Salvemini nel 1913 – di progressivo c’è
soltanto la paralisi”. E’ passato oltre un secolo e quest’ amaro giudizio
mantiene un’attualità impressionante. A dominare la scena è ancora l’eccessivo
personalismo dei leaders, l’esasperata voglia di esibizionismo cialtronesco, la
rissa velenosa (perfino all’interno di ciascun partito), la caccia ai voti
offerti dai boss dei mille clan operanti in tutta Italia, l’ostinata difesa di
odiosi privilegi, l’indifferenza verso milioni di disoccupati, cassintegrati,
precari e persone che sopravvivono in assoluta povertà, l’allarmante aumento
del deficit nel Bilancio dello Stato, il disprezzo per l’interesse generale del
Paese.
Il cinico egoismo dei ricchi Epuloni (alcuni dei quali sono evasori fiscali
ed altri occupano un cospicuo numero di seggi in Parlamento) è una maledizione
che incombe sul destino di un popolo che pur è passato alla Storia come protagonista
del Rinascimento, del Risorgimento contro oppressori stranieri, della
Resistenza alla dittatura fascista.
Di fronte a questo caotico panorama politico il Movimento Salvemini propone
il rilancio dell’antico modello
democratico ateniese, caratterizzato dal “metodo Pericle” (ovviamente
adattato ai tempi moderni): attribuzione di cento seggi, in un Parlamento
monocamerale, mediante sorteggio tra
cittadini competenti, illuminati e onesti, i cui requisiti vengano
rigorosamente specificati da apposita legge. Durata massima nella carica:
cinque anni. Divieto di essere risorteggiati, allo scopo di impedire il
radicamento di eventuali collusioni con esponenti della malavita
organizzata. I dettagli di tale
procedura sono illustrati in alcuni
recenti libri di Cosmo G. Sallustio Salvemini
(“Dalla corrotta oligarchia alla demo-sorte-merito-crazia”,
“Informazione manipolata dalle lobby”, Democrazia degenerata”, “Canaglie e
Galantuomini”, “Non mollare è il nostro motto”).
E’ questo l’unico modo per assicurare governabilità e stabilità
istituzionale, per edificare una società di cittadini onesti governati da
galantuomini. La Politica dovrebbe essere vissuta come servizio (gratuito) a
favore del popolo e non come strumento di arricchimento personale e di
accaparramento di poltrone di potere.
18 dicembre 2017 Il
Consiglio Direttivo del Movimento Salvemini
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