APPELLO AI GALANTUOMINI.
L’INSTABILITA’ DEI GOVERNI E’ VOLUTA DALLA COSTITUZIONE,
DA REVISIONARE CON URGENZA.
L’ITALIA HA BISOGNO DI NUOVI
CINCINNATI.
In 73 anni di vita repubblicana si sono verificate circa settanta crisi di
governo. Un desolante record mondiale.
La causa primaria di questo disastro istituzionale va individuata nel
dettato costituzionale (art. 94) redatto sotto l’incubo dello spettro
mussoliniano che ancora stava aleggiando sulla nostra penisola. In quel momento
bisognava disegnare un Esecutivo debole, costantemente sottoposto alla “spada
di Damocle” del voto di sfiducia parlamentare. E’ sufficiente il voto di
sfiducia di una sola Camera.
Ma oggi, considerato che quello
spettro non aleggia più, perché mantenere in vigore una norma dettata dalla
paura?
La causa comprimaria va individuata nell’art. 49 che consegna ai partiti (e
soltanto ad essi) la possibilità di “concorrere con metodo democratico a
determinare la politica nazionale”. Un capolavoro di ipocrisia in quanto non è
stata emanata finora una legge disciplinatrice dell’organizzazione interna ai
partiti, una legge idonea a garantire il “metodo democratico” nel determinare
la politica nazionale.
A quest’ultimo fine, va evidenziato il fatto (incomprensibile) che nessun
ruolo viene affidato alle “formazioni sociali” (associazioni e movimenti
culturali) pur esplicitamente indicate dall’art. 2 e pur rappresentando la parte
più (moralmente) sana del Paese.
L’ultima crisi di governo, ufficializzata il 25 gennaio u. s., è più
demenziale delle precedenti perché si è verificata durante la grave emergenza
pandemica e nel momento in cui bisognava presentare alla Commissione Europea la
richiesta di urgenti aiuti finanziari.
L’Italia ha bisogno di nuovi Cincinnati, cioè di persone che disinteressatamente sappiano
prodigarsi per tutelare gli interessi generali del popolo senza desiderare
morbosamente di occupare poltrone di potere; persone non di partito ma “super partes”. Nessuno dica che cittadini di tal genere non
esistono. In Italia i galantuomini si contano a migliaia; se fossero designati
a svolgere pubbliche funzioni non coltiverebbero egoisticamente il proprio
orticello ma si impegnerebbero a perseguire il bene della collettività.
Designati da chi? Ecco il punto centrale del problema. Non dovrebbero più
essere designati dai vertici dei partiti, dalle lobby, dalle congreghe di vario
genere (entità che mirano a tutelare soltanto interessi “particulari”, per
dirla con il Guicciardini).
Riteniamo opportuno, pertanto, rilanciare il Comitato Nazionale per la
Demo-random-crazia, istituito nel gennaio 2018, al quale hanno aderito finora
oltre 40.000 cittadini.
Coloro che condividono la nostra proposta di rifondare la Repubblica,
mediante l’avvio di una nuova fase costituente, tesa a sperimentare per almeno
un decennio il luminoso modello ateniese fondato sul “metodo Pericle”
(attribuzione delle cariche istituzionali mediante sorteggio tra cittadini
professionalmente qualificati e moralmente irreprensibili, requisiti accertati
rigorosamente da apposita legge), sono invitati a compilare il modulo qui di
seguito riportato e ad inviarlo via mail (lattualita@yahoo.it)
Applicando nei fatti il motto “Non mollare!” siamo certi che, prima o poi,
l’opinione pubblica si renderà consapevole dell’attuale degenerazione morale
delle Istituzioni e determinerà quell’onda d’urto necessaria per travolgere i
subdoli manovratori della dominante lobby-pluto-crazia.
Nel 1949 Gaetano Salvemini ha osservato:
“Le idee sono come i semi. Dopo essere rimaste sterili per anni, a volte per
secoli, si diffondono con rapidità fulminea. Nessuno può dire fin dove
arriverà e quando fruttificherà un seme abbandonato al vento”.
3 febbraio 2021 Il
Consiglio Direttivo del Movimento Salvemini
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