martedì 16 luglio 2013

LA MENSA DEI POVERI


“Ciò che darete al più povero degli esseri umani lo avrete dato a me”: Su un miliardo di persone che nel mondo si autodefiniscono “cattolici” quanti mettono in pratica questa esortazione di Gesù Cristo? E’ difficile calcolare il numero dei benefattori perché molti di loro agiscono in silenzio, con animo umile, senza cercare visibilità. Questa mattina ne ho incontrato uno nella bella città di Salerno. Si chiama Mario Conte. E’ un laico che da circa vent’anni si prodiga con spirito autenticamente francescano ad alleviare le sofferenze della gente più disagiata. Ha fondato la Mensa dei Poveri e la gestisce attualmente in via D’Avossa. Viene coadiuvato da volontari che servono il pasto a circa sessanta persone al giorno. Nei primi anni ha speso i risparmi personali. Oggi riceve generi alimentari anche da alcuni benefattori. Possiede una straordinaria carica di altruismo. Ha un cuore talmente generoso da indurlo a fare di più, giorno dopo giorno. L’ho incontrato tramite una volontaria che collabora con lui da molti anni, la prof. Florida Battiloro. Con esemplare semplicità Mario ha spiegato le ragioni che lo hanno indotto a creare un ambiente ospitale per gli indigenti, non solo salernitani ma provenienti da ogni angolo del mondo. Vent’anni fa udì in sogno una voce che lo esortava: “Non limitarti a pregare; devi anche operare”.
Si convinse che un’Entità celeste gli aveva lanciato un chiaro messaggio: mettere in pratica l’esortazione di Gesù “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Eliminando ogni indugio diede inizio ad una lodevole missione filantropica. A proprie spese allestì una sala-mensa per coloro che non avevano soldi per sfamarsi. Giunse perfino ad indebitarsi per oltre 600.000 lire. Ma non si arrese. La sua fede non era di argilla, ma di acciaio. Era sicuro che qualcuno, illuminato dalla Divina Provvidenza, lo avrebbe aiutato. Ed infatti, qualche giorno dopo, sentì bussare alla porta. Un benefattore (che volle restare anonimo) gli consegnò una busta nella quale c’erano 600.000 lire. Potè così saldare i debiti e proseguire la sua missione filantropica.
Mario ha illustrato dettagliatamente numerosi altri episodi che stanno a dimostrare che le vie della Carità sono infinite. E’ sempre più convinto che coloro che hanno fede non rimangono mai delusi. Coloro che con animo devoto supplicano Nostra Madre di Nazareth vengono esauditi, prima o poi.
Per aiutare la Mensa dei Poveri si può versare un contributo tramite bollettino postale sul c/c n. 71717912 intestato all’Associazione San Francesco Onlus. Il versamento è deducibile dar reddito IRPEF. E’ possibile donare anche il Cinque per Mille dell’IRPEF firmando l’apposita casella del mod. 740 e scrivendo il codice fiscale 95050220656 della predetta Associazione.
Nel congedarsi, Mario mi ha confidato che nella notte precedente la “fumata bianca” in piazza San Pietro a Roma (marzo 2013) aveva sognato di essere avvolto da una luce abbagliante e di aver udito un coro di milioni di angeli osannanti  “Francesco...Francesco … salva di nuovo la Santa Chiesa di Cristo”. Il giorno seguente, ascoltando il telegiornale, capì che lo Spirito Santo  aveva aleggiato sulla Cappella Sistina ispirando i conclavisti nella scelta del nuovo Papa.
Mentre scrivo la sintesi di questo lungo colloquio con Mario stanno emergendo dal mio bagaglio mnemonico le stupende parole pronunciate duemila anni fa dal Redentore durante il Discorso della Montagna: “Beati i puri di cuore perché saranno chiamati figli di Dio”.
13 luglio 2013
                                                                                                          Cosmo G. Sallustio Salvemini



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