“Ciò che darete al più povero
degli esseri umani lo avrete dato a me”: Su un miliardo di persone che nel
mondo si autodefiniscono “cattolici” quanti mettono in pratica questa
esortazione di Gesù Cristo? E’ difficile calcolare il numero dei benefattori
perché molti di loro agiscono in silenzio, con animo umile, senza cercare
visibilità. Questa mattina ne ho incontrato uno nella bella città di Salerno.
Si chiama Mario Conte. E’ un laico che da circa vent’anni si prodiga con
spirito autenticamente francescano ad alleviare le sofferenze della gente più
disagiata. Ha fondato la Mensa dei Poveri e la gestisce attualmente in via
D’Avossa. Viene coadiuvato da volontari che servono il pasto a circa sessanta
persone al giorno. Nei primi anni ha speso i risparmi personali. Oggi riceve
generi alimentari anche da alcuni benefattori. Possiede una straordinaria
carica di altruismo. Ha un cuore talmente generoso da indurlo a fare di più,
giorno dopo giorno. L’ho incontrato tramite una volontaria che collabora con
lui da molti anni, la prof. Florida Battiloro. Con esemplare semplicità Mario
ha spiegato le ragioni che lo hanno indotto a creare un ambiente ospitale per
gli indigenti, non solo salernitani ma provenienti da ogni angolo del mondo.
Vent’anni fa udì in sogno una voce che lo esortava: “Non limitarti a pregare;
devi anche operare”.
Si convinse che un’Entità celeste
gli aveva lanciato un chiaro messaggio: mettere in pratica l’esortazione di
Gesù “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Eliminando ogni indugio diede inizio
ad una lodevole missione filantropica. A proprie spese allestì una sala-mensa
per coloro che non avevano soldi per sfamarsi. Giunse perfino ad indebitarsi
per oltre 600.000 lire. Ma non si arrese. La sua fede non era di argilla, ma di
acciaio. Era sicuro che qualcuno, illuminato dalla Divina Provvidenza, lo
avrebbe aiutato. Ed infatti, qualche giorno dopo, sentì bussare alla porta. Un
benefattore (che volle restare anonimo) gli consegnò una busta nella quale
c’erano 600.000 lire. Potè così saldare i debiti e proseguire la sua missione
filantropica.
Mario ha illustrato
dettagliatamente numerosi altri episodi che stanno a dimostrare che le vie
della Carità sono infinite. E’ sempre più convinto che coloro che hanno fede
non rimangono mai delusi. Coloro che con animo devoto supplicano Nostra Madre
di Nazareth vengono esauditi, prima o poi.
Per aiutare la Mensa dei Poveri
si può versare un contributo tramite bollettino postale sul c/c n. 71717912
intestato all’Associazione San Francesco Onlus. Il versamento è deducibile dar
reddito IRPEF. E’ possibile donare anche il Cinque per Mille dell’IRPEF
firmando l’apposita casella del mod. 740 e scrivendo il codice fiscale
95050220656 della predetta Associazione.
Nel congedarsi, Mario mi ha
confidato che nella notte precedente la “fumata bianca” in piazza San Pietro a
Roma (marzo 2013) aveva sognato di essere avvolto da una luce abbagliante e di
aver udito un coro di milioni di angeli osannanti “Francesco...Francesco … salva di nuovo la
Santa Chiesa di Cristo”. Il giorno seguente, ascoltando il telegiornale, capì
che lo Spirito Santo aveva aleggiato
sulla Cappella Sistina ispirando i conclavisti nella scelta del nuovo Papa.
Mentre scrivo la sintesi di
questo lungo colloquio con Mario stanno emergendo dal mio bagaglio mnemonico le
stupende parole pronunciate duemila anni fa dal Redentore durante il Discorso
della Montagna: “Beati i puri di cuore perché saranno chiamati figli di Dio”.
13 luglio 2013
Cosmo
G. Sallustio Salvemini

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