Ogni volta che si attua uno sciopero la
colpa viene addebitata alla controparte (lavoratori o datori di lavoro). Nel
settore dei trasporti pubblici, in particolare, a pagarne le conseguenze sono
gli utenti (quasi esclusivamente lavoratori) che sopportano gravi disagi.
E’ scandaloso che dal 1948 ad oggi
nessuna Legislatura abbia disciplinato con legge il diritto di sciopero sancito
dall’art. 40 della Costituzione. Nessuno dica che gli oligarchi dei partiti
politici non hanno avuto il tempo necessario per emanare tale legge. Il tempo
per approvare leggi “ad personam” l’hanno trovato.
Bisogna sollevare un interrogativo:
quali lobby hanno impedito che lo sciopero si attuasse nel rispetto di regole
precise, salvaguardando i diritti degli utenti? Questi ultimi pagano il
biglietto o acquistano una tessera valida per uno o più mesi. Hanno, pertanto,
diritto ad usufruire dei servizi senza alcuna interruzione. Altrimenti
subiscono un danno che dovrebbe essere risarcito dai responsabili.
Il Movimento Salvemini chiede ai
mass-media (cartacei e televisivi) di aprire un dibattito su questo problema
per consentire al Corpo Elettorale di individuare (e punire con il voto) i
responsabili di omissioni legislative che si protraggono da 66 anni.
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