La disonestà di gran parte dei
banchieri italiani (e di molti altri Paesi) affonda le radici in fatti accaduti
oltre un secolo fa. Qualche esempio?
Lo scandalo della Banca Romana
scoppiò negli ultimi anni dell’Ottocento e coinvolse il noto corruttore
(presidente del consiglio dei ministri) Giovanni Giolitti (definito “Il
Ministro della Malavita” da Gaetano Salvemini nel 1909).
Durante il regime fascista non
pochi banchieri si macchiarono di gravi “scorrettezze”, per usare un eufemismo.
Nel quarantennio di gestione
democristiana basti ricordare le “ardite” manovre di mons. Giuffrè, le
aggrovigliate circostanze che determinarono il fallimento del Banco di Napoli,
del Banco Ambrosiano (scandalo I.O.R.-Marcinkus-Calvi) e della Banca Privata di
Michele Sindona.
Sono note a tutti le “eroiche”
scalate all’AntonVeneta, le mirabolanti imprese di Consorte (Unipol), di
Fiorani (Banca Popolare di Lodi) di Fazio (governatore della Banca d’Italia).
Circa un anno fa è emerso il
pasticciaccio del Monte Paschi Siena gestito da Mussari.
Pochi mesi fa è andata in scena
la retata della famiglia Ligresti (Fon-Sai), con la ignobile ragnatela di
altolocate connivenze.
In questi giorni vengono indagati
Bazoli (UbiBanca) e Berneschi (Carige) per gravi scorrettezze di gestione del
denaro depositato dai risparmiatori.
Consistenti somme di denaro
sarebbero stati illecitamente esportati e occultati nei “paradisi fiscali”
esteri con la complicità di “onorevoli” papaveri della scena politica.
Un avviso di garanzia per
aggiotaggio è stato inviato a Carlo Cimbri (operazione Unipol-Fonsai).
Migliaia di incolpevoli
risparmiatori (che avevano fiducia nella rettitudine morale dei banchieri)
stanno pagando ingiustamente le conseguenze di questa indecorosa Malafinanza.
Il Commissario europeo alla
Concorrenza, Joaquin Almunia, ha denunciato alcune banche (Credit Agricole,
HSBC, JP-Morgan) per aver partecipato ad un cartello per manipolare i prezzi
dei prodotti derivati sui tassi di interesse in euro. Queste accuse seguono la
condanna, per la partecipazione allo stesso cartello, di Société Générale, di
Deutsche Bank e di Royal Bank of Scotland. Ecco un esempio di “poteri forti”
che governano l’Europa con l’acquiescenza di ineffabili euro-parlamentari.
Di fronte a tale squallido
panorama popolato da spregiudicati faccendieri collusi con disonesti
politicanti il Movimento Salvemini stigmatizza
la carenza di adeguati controlli delle Autorità preposte alla Vigilanza sulle
attività bancarie, chiede severi provvedimenti di condanna nei confronti dei
responsabili (escludendo ogni futura ipotesi di amnistia e indulto), fa appello
al Governo italiano affinchè colga l’occasione del Semestre italiano di
Presidenza europea per far ripristinare la legalità in tutti i settori sociali,
specialmente in quello bancario.
1 giugno 2014.
Cosmo G. Sallustio Salvemini
Nessun commento:
Posta un commento