martedì 25 novembre 2014

Comunicato stampa

Le elezioni regionali del 23 novembre fanno fatto emergere un dato chiarissimo: la maggioranza degli elettori ha voluto manifestare un profondo disgusto nei confronti di un ceto politico corrotto e incapace di anteporre gli interessi generali della società agli assurdi privilegi delle caste.
Come il Movimento Salvemini aveva previsto più di dieci anni fa, il Fronte Astensionista ha superato la soglia del 60% degli aventi diritto al voto.
Bisogna stigmatizzare l’ennesima anomalia del nostro meccanismo elettorale: mentre la legge che disciplina il Referendum abrogativo prevede la soglia del 50% degli aventi diritto al voto come percentuale minima necessaria per validare il referendum, la legge che disciplina le elezioni politiche e amministrative – invece – non prevede alcuna soglia minima.
Ciò significa che, nell’ipotesi in cui si recasse alle urne soltanto il 10% degli aventi diritto al voto, si verificherebbe una situazione al limite tra il grottesco e il truffaldino: il Parlamento e i Consigli degli Enti locali verrebbero “eletti” da un’esigua minoranza (composta quasi interamente da gente che “lavora” negli apparati dei partiti politici e da galoppini elettorali).
Con macroscopica ottusità mentale il ceto politico continua ostinatamente a non tener conto dei suggerimenti forniti da giornalisti illuminati e da studiosi di Scienze Politiche.
I due terzi degli elettori hanno bocciato il vecchio modo di fare politica astenendosi dal recarsi alle urne.
Hanno voluto manifestare in questo modo la loro indignata protesta nei confronti di un sistema di “selezione”  di cosiddetti “rappresentanti” del popolo ancora fondato sul “metodo Caligola”, sul “mercato” delle candidature e delle poltrone, sull’immorale “voto di scambio”, sugli appalti truccati e sulle radicate collusioni tra malavita organizzata e malapolitica.
Non è stata ancora abolita completamente la famigerata legge sui “Rimborsi elettorali” (che eroga denaro pubblico ad associazioni private) e resta ancora in vigore l’iniqua “legge Gasparri” (che consente agli oligarchi dei partiti di usurpare la “governance” della RAI - azienda pubblica - lottizzando tutti gli spazi e manipolando l’Informazione per orientare - o meglio, per disorientare - l’opinione pubblica).
Di fronte alle numerose proposte di riforma istituzionale da noi avanzate da oltre dieci anni  le vecchie cariatidi della politica continuano a restare indifferenti. Di fronte alla crescente marea della protesta popolare continuano a ciarlare nei salotti televisivi  mostrando una ineffabile faccia di bronzo. Resterebbero impassibili perfino nell’ipotesi in cui  il Fronte Astensionista superasse la soglia del 90%. Non si rendono ancora conto che la protesta popolare (finora manifestatasi nelle periferie di alcune città) potrebbe esplodere all’improvviso in tutto il territorio nazionale.
Insistiamo, pertanto, nel lanciare l’ennesimo appello ai leaders di tutte le forze politiche affinchè collaborino tra loro per agevolare la creazione di nuovi posti di lavoro, per avviare con urgenza un Piano di edilizia abitativa popolare, per attuare una Riforma elettorale che metta al bando le varie forme di corruzione politica, per aprire un ampio dibattito mass-mediatico sull’opportunità di introdurre nel nostro ordinamento giuridico la Random-crazia imperniata sul “metodo Pericle” (ovviamente adattato ai tempi moderni), l’unico metodo capace di recidere i legami ancora esistenti tra le invadenti lobby industriali-finanziarie e gli oligarchi della politica. Questi perversi legami hanno ucciso la democrazia autentica.
Invitiamo, pertanto, i leaders di tutte le formazioni sociali a farsi carico del crescente disagio che affligge larghi strati della popolazione ed a chiedere al Presidente della Repubblica di convocare una nuova Assemblea costituente per redigere una nuova Costituzione, eliminando tutte quelle norme che nel 1948 furono il risultato di atteggiamenti ipocriti, di vana retorica e di sconcertanti compromessi tra contrastanti ideologie.

25 novembre 2014.            Il Consiglio Direttivo del Movimento Salvemini

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