Posto che, dopo Karl Popper, la falsificabilità di una “teoria
scientifica” è a molti noto che sia una sua precipua connotazione, siccome
tra le più comuni perniciose conseguenze
della repressione (dei sintomi) pare vi
siano le dure dermatologiche, neanche un sia pure fondamentalista allopata
obietterebbe che sia sufficientemente
assodata la nozione che vi sia una
stretta connessione tra cervello e pelle, giacché hanno origine dal medesimo foglietto
embrionale: l’ectoderma.
L’omeopata Hering, in linea con
L’ Omeopatia Hahnemanniana formulò la seguente legge che vale anche
per le altre medicine: Naturopatia,
Ayurveda, Osteopatia: ”Ogni guarigione comincia dall'interno e procede verso
l'esterno, dalla testa verso il basso, e in ordine inverso da com'erano apparsi
i sintomi della malattia”.
In base a tale dinamica nota anche come “crisi di Guarigione” o di
Disintossicazione o Reazione di Jarsch-Herxheimer), poiché, le terapie chemio-allopatiche a cui ancora ricorre una
notevole percentuale dei nostri concittadini, sostituendosi ai processi di
guarigione fisiologica, tendono a “curare” l’organismo in senso inverso a
quanto prevede la summenzionata Legge,
finiscono per risultare soppressivi dei sintomi dando luogo
a patologie a carico di altri organi ed apparati: più di un lettore di questo
lavoro avrà potuto constatare che, avendo trovato giovamento o risolto una
forma morbosa specialmente dell’apparato cutaneo, poi sarà dovuto ricorrere ad
altre terapie per “curare effetti secondari indesiderati” e perfino patologie
più gravi: Ricordo che alla prima lezione di Omeopatia del corso da me seguito
il prof. Negro aveva affermato: “Voi curate una psoriasi con la medicina allopatica e avrete un reumatico o un malato
mentale”. Sarà casuale che colleghi allopati parlano di psoriasi reumatica? …
non riconoscendo che la forma reumatica sia conseguente alla
soppressione dei sintomi della
precedente affezione dermatologica.
Personalmente
ebbi modo di constatare le conseguenze
segnalate dal prof: Negro. Ho sentito
dei neuropsichiatri parlare di “quadri di destabilizzazione psichica” in
seguito a diversi tipi di cure della psoriasi, perfino con l’ipnosi.
L’omeopata Nash, racconta che una notte venne chiamato d’urgenza per una
donna che si rotolava sul pavimento per dolori di pancia: prescritto Arsenicum
Album, qualche giorno dopo, lei si recò
al suo ambulatorio con una pomata che
aveva adoperato per curare una
psoriasi, per chiedergli se poteva
adoperarla di nuovo e il dr. Nash le rispose che se avesse desiderato di riavere quei dolori dell’altra
note, facesse pure… “lei non lo fece!”, con tipico umorismo inglese conclude il
suo racconto Nash.
Quante di queste donne, non solo con
farmaci allopati per sé, ma anche dandoli ai figli, insomma quanti
nostri concittadini sono vittime di analoghe conseguenze?
Se se ne potesse quantificare la
percentuale di iatropatie che affollano
i servizi sanitari, quelli
psichiatrici compresi, nonché di soggetti che
hanno subito metodi di allevamento a dir poco impropri, potremmo avere
un’idea sulle reali possibilità per avviare a soluzione problemi come quelli
del superaffollamento dei servizi sanitari, di quelli psichiatrici e
giudiziari.
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(*)Sul n. de
L‘Attualità dello scorso Settembre, pag.
8: un mio articolo: Iatropatie e la
legge di Hering.
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