mercoledì 31 gennaio 2018

                                                               Comunicato  Stampa
           Nessun leader politico denuncia l’ignobile sistema delle “schede ballerine”. Perché?
Nel noto libro “Il ministro della malavita” (1910), pubblicato per denunciare il Premier in carica Giovanni Giolitti, e “Memorie di un candidato” (1913), Gaetano Salvemini ha divulgato, per la prima volta nella Storia d’Italia, lo squallido meccanismo delle “schede ballerine”, vale a dire il “voto di scambio”. Elettori che (commettendo un reato) vendevano il proprio voto ai candidati alle elezioni.
Questa prassi immorale e illegale continua ad essere seguita da molti elettori. E’ stata descritta da oltre dieci anni dal Movimento Salvemini sul periodico “L’Attualità” e sul sito web movimentosalvemini.blogspot.it  , nella rubrica “La Questione morale”.
Recentemente, è stata menzionata da Roberto Saviano nell’articolo “Quel voto di scambio che uccide la democrazia” (“la Repubblica”, 11 febbraio 2013). Si tratta di una prassi attuata in tutta Italia, specialmente in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Un fenomeno che si ripete sistematicamente da oltre un secolo.
Per esemplificare, limitiamoci a citare fatti avvenuti in questi ultimi anni. Durante le elezioni regionali del 2010 la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha avviato un’indagine sulla compravendita di voti. E’ stato accertato che ad alcuni candidati sono stati venduti “pacchetti” di mille voti ciascuno. In Campania un seggio in Consiglio Regionale può arrivare a costare ad un candidato una somma di denaro fino a 60.000 euro, mentre in Calabria la somma si aggira intorno a 15.000 euro. In Puglia un voto può essere venduto intorno a 50 euro.
Le cronache giornalistiche sono piene di misfatti di tal genere. Da decenni si susseguono le inchieste giudiziarie sul voto di scambio in ogni angolo d’Italia. I pentiti Carmine Alfieri e Pasquale Galasso hanno dichiarato che negli anni ’90 molti politici si rivolgevano a loro per chiedere sostegni elettorali (non solo i voti ma anche soldi per finanziare le campagne elettorali). In cambio i clan malavitosi venivano agevolati nell’assegnazione degli appalti di opere pubbliche.
Scrive testualmente Roberto Saviano: “Nel 2010 invocammo l’O.C.S.E. a vigilare sul voto regionale, mostrando come il voto di scambio fosse tritolo sotto la democrazia. L’O.C.S.E. recepì l’appello come un serio allarme e rispose di essere disponibile ad intervenire per controllare il voto. Ma doveva essere invitata a farlo dal Governo. Cosa che non fu fatta…Ma se nessuno vorrà farsi garante di trasparenza, chi verrà a dirci come si saranno svolte le elezioni? Ad oggi, nessuno schieramento ha affrontato il tema del voto di scambio. Terribile nemico o fenomenale alleato?”.
Per quali ragioni, in questa campagna elettorale che si concluderà il 2 marzo, nessun partito politico ha lanciato l’allarme sulla possibilità di reiterazione di brogli elettorali e violenze di vario genere?
Il Movimento Salvemini considera fallimentari tutti i sistemi elettorali finora adottati in quanto fondati sulla  necessità, per i candidati, di raccattare voti, anche a costo  di “mercificarli” in cambio di soldi o di illeciti favori clientelari. Spesso i voti “sporchi” sono più numerosi di quelli puliti.
Propone, come unico rimedio, il modello democratico ateniese caratterizzato dal “metodo Pericle”, ovviamente adattato ai tempi moderni, supportato dagli strumenti della tecnologia elettronica e super controllato da un Comitato di Garanti composto, ad esempio, dal Presidente della Corte di Cassazione, dai vertici della Guardia di Finanza, dell’Arma dei Carabinieri e da altri eventuali organi designati da apposita legge. Tale metodo viene definito dai docenti della Stanford University of California con il neologismo Randomcrazia ed è illustrato dettagliatamente dai recenti libri di Cosmo G. Sallustio Salvemini, le cui recensioni giornalistiche sono visitabili in questo sito web.

23 gennaio 2018                                       Il Consiglio Direttivo   (e mail:  lattualita@yahoo.it)

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