mercoledì 25 aprile 2018

Comunicato Stampa


                                         Adesso basta con i colpi di Stato mascherati.

Considerato che molti italiani hanno la memoria corta e non si curano di approfondire gli eventi della Storia, antica e contemporanea, riteniamo opportuno elencare sinteticamente i principali fatti della Storia d’Italia che possono essere classificati come “colpi di Stato” mascherati:

1861. Per il cosiddetto Plebiscito sull’annessione delle regioni centro-meridionali al Regno di           Piemonte e Sardegna, viene chiamata a votare un’esigua minoranza della popolazione (quella che possedeva un reddito elevato) con inammissibile esclusione della stragrande maggioranza popolare.

1922. Il Re Vittorio Emanuele III fa “dimissionare” il Governo Facta (ignorando il Parlamento e violando lo Statuto Albertino) e conferisce l’incarico a Mussolini. Il Re è intimorito dalla Marcia su Roma organizzata (ma non autorizzata dalle Forze dell’Ordine) da alcune migliaia di squadristi guidati dai Quadrumviri del Fascio.

1924. Mussolini fa votare dal Parlamento la famigerata legge Acerbo per manipolare le elezioni (mediante brogli e violenze) e chiama gli italiani a votare sul Listone presentato dal Fascio (metodo Caligola). Poi, in aula parlamentare, si assume la piena responsabilità dell’assassinio di Giacomo Matteotti, che aveva pubblicamente denunciato brogli e violenze, sulla base di una documentazione inconfutabile.

1925. Mussolini, avvalendosi del complice silenzio del Re, si autoproclama Dittatore, sopprime la libertà di stampa e di opinione, scioglie tutti gli altri partiti politici e istituisce i Tribunali Speciali per mandare in galera gli oppositori. Nel 1937 fa assassinare in Francia anche i fratelli Carlo e Nello Rosselli.

1943. Il Gran Consiglio del Fascismo approva l’ordine del giorno Grandi chiedendo a Mussolini di rassegnare le dimissioni da Capo del Governo. Le dimissioni non vengono rassegnate. Il Re convoca Mussolini, lo fa arrestare e imprigionare sul Gran Sasso.

1946. Senza essere autorizzati da alcuna Autorità istituzionale, De Gasperi, Andreotti e Bartolotta si recano al Quirinale e impongono al Luogotenente Umberto di Savoia di fare le valige, di recarsi all’aeroporto di Ciampino e di rifugiarsi in esilio. Questa inammissibile intimazione viene fatta senza alcuna pronuncia della Corte di Cassazione (autorità competente per legge) in merito alla validità del referendum del 2 giugno (Monarchia-Repubblica) ed in merito alle decine di migliaia di ricorsi inoltrati su brogli elettorali.

2011-2014. Senza consultazione popolare, il Presidente della Repubblica, preoccupato della grave crisi economica che travolge l’Italia, conferisce l’incarico di formare il Governo a quattro personalità non votate dal Corpo elettorale (Monti, Letta, Renzi e Gentiloni).

Per un secolo e mezzo, pertanto, la formazione di molti Governi in Italia è avvenuta sulla base del famigerato metodo Caligola. La volontà e i legittimi interessi popolari sono stati sprezzantemente ignorati. Oggi la Democrazia italiana appare essere ancora ostacolata ed umiliata da potenti e occulte lobby politico-finanziarie. I meccanismi elettorali, da oltre dieci anni, hanno negato agli elettori il diritto ad esprimere preferenze sui candidati al Parlamento, propinando liste bloccate e paracadute a favore degli appartenenti ai “cerchi magici”. E’ ora di dire basta ai “golpe all’italiana” camuffati da pseudo-scelte democratiche.

Nel 73° anniversario della Liberazione dalla dittatura nazi-fascista il Movimento Salvemini fa appello all’indiscussa onestà intellettuale e saggezza politica del Presidente Sergio Mattarella affinchè l’incarico per la formazione del Governo venga conferito ad una personalità gradita alla maggioranza del popolo italiano.

Il Movimento Salvemini invita, ancora una volta, l’opinione pubblica a vagliare i grandi vantaggi (economici e morali) che deriverebbero dall’inserimento in una nuova Carta costituzionale del modello democratico ateniese (metodo Pericle) adeguatamente adattato ai tempi moderni.

25 aprile 2018                                                        Il Consiglio Direttivo
                                                      
                                                                      E-mail:  lattualita@yahoo.it

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