“SE LA GIUSTIZIA
E’ PIU’ LENTA
DELLA LUMACA…”
E’ un dato di fatto che l’Italia è il Paese che ha collezionato il maggior
numero di condanne da parte della Corte Europea per i Diritti Umani per la
irragionevole lentezza dei procedimenti giudiziari (civili, penali e
amministrativi). Le prime condanne risalgono a molti decenni fa. Nel frattempo
nessun governo è riuscito a varare riforme idonee ad accelerare i processi
stabilendo limiti temporali entro i quali i giudici avrebbero l’obbligo di
emettere una sentenza. Perché si è verificata una tale omissione in un settore
di grandissima importanza sociale?
Le cause sono numerose e complesse. Sono state analizzate da insigni giornalisti e docenti universitari. Quindi,
sono ben note a tutti. Ciononostante né il Legislativo né l’Esecutivo, in un
arco temporale di oltre cinquant’anni, sono riusciti a risolvere il grave problema.
E’ necessario sottolineare la parola “grave” in quanto la terza funzione di
uno Stato democratico (la funzione Giudiziaria) costituisce il pilastro
fondamentale per la tutela dei Diritti Umani. Se questa tutela si realizza in
tempi lunghissimi i colpevoli si sentono “protetti” da un sistema iniquo e le
parti lese constatano che al danno si è aggiunta la beffa.
Quasi tutti gli Uffici giudiziari italiani sono oberati da migliaia di
processi in attesa di essere conclusi. A chi spetta il compito di eliminare una
così grave anomalìa, se non al Parlamento e al Governo?
Il Movimento Salvemini auspica che l’attuale Governo (nato sotto l’egida
del Cambiamento) affronti al più presto possibile la “questione giudiziaria”
che deturpa l’immagine dell’Italia al cospetto del mondo. Certamente si tratta
di una questione difficile ma va ricordato il motto latino “Nihil difficile
volenti”.
Va evidenziato anche il fatto che il livello di democraticità di uno Stato
si misura in base alla rapidità ed efficienza dell’apparato giudiziario.
Sarebbe ora che i reggitori della “Res publica”
ne prendano consapevolezza e si impegnino ad eliminare, senza ulteriori
indugi, una delle più purulente piaghe
sociali.
27 gennaio 2019
C.
G. S. S.
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