TROPPE AMBIGUITA’
NELLA PAROLA POPOLO
Sono molti gli ingenui che credono ancora che la sovranità appartiene al
popolo (art. 1 della Costituzione).
Ben pochi si chiedono che cosa significa esattamente la parola “popolo”.
Per comprenderne il significato è necessario sollevare una serie di
domande.
Da quali e quante categorie di persone (classi sociali) è composto il
popolo?
E’ composto, oltreché da galantuomini, anche da disonesti e da
disinformati?
Quanto pesano i voti espressi da queste ultime categorie di persone?
Quale cifra percentuale rappresentano rispetto al Corpo Elettorale?
Per quali partiti (e per quali valori) votano?
Quanti sono coloro che “vendono” il proprio voto in cambio di soldi, di
favori o di altre utilità?
Sarebbero tutti “onorevoli” coloro che eleggono, in base agli attuali
meccanismi elettorali caratterizzati dal voto di scambio?
Sarebbero tutte giuste (imparziali) le leggi emanate da Parlamenti eletti
in tal modo?
Quanti emendamenti alle proposte di legge in discussione sono suggeriti (o
imposti) dai lobbisti?
Quanti privilegi di casta e quante ingiustizie sociali potrebbero annidarsi
in leggi siffatte?
Quante deleterie ripercussioni queste leggi potrebbero produrre sul modo di
pensare e di vivere dei giovani?
Un fatto è certo: assistiamo spesso a rissose lotte di potere tra gli
oligarchi dei partiti e delle correnti, collusi con lobby che alimentano una “forma mentis” impregnata di corruzione.
Da molti anni queste anomalie sono state denunciate da studiosi del calibro
di Gaetano Salvemini, Vilfredo Pareto, Gaetano Mosca, Norberto Bobbio e tanti
altri, ma finora le loro voci hanno gridato nel deserto.
I “padroni del vapore”, per dirla con Ernesto Rossi, continuano ad
ignorare le loro denunce e ad autoproclamarsi paladini del popolo. Continuano
ad applicare il famigerato “metodo Caligola” nella scelta dei candidati agli
organi elettivi (nazionali e locali) e nella designazione dei super-managers
delle Aziende partecipate.
Non hanno l’onestà intellettuale di ammettere che il Suk delle poltrone
(cardine dell’attuale lobby-pluto-crazia) è l’antitesi della Democrazia.
Ovviamente, sono contrari all’avvio di un dibattito mediatico sui pregi
insiti nel sistema, da noi auspicato da oltre un decennio, della
Demo-random-crazia (antico modello ateniese fondato sull’attribuzione delle
cariche istituzionali mediante sorteggio tra
cittadini in possesso di requisiti, professionali e morali, stabiliti
per legge). Vale a dire “metodo Pericle” adattato ai tempi moderni.
22 giugno 2020
Il Consiglio Direttivo del Movimento Salvemini
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