lunedì 22 giugno 2020

Comunicato Stampa


                         TROPPE  AMBIGUITA’  NELLA  PAROLA  POPOLO

Sono molti gli ingenui che credono ancora che la sovranità appartiene al popolo (art. 1 della Costituzione).
Ben pochi si chiedono che cosa significa esattamente la parola “popolo”.
Per comprenderne il significato è necessario sollevare una serie di domande.
Da quali e quante categorie di persone (classi sociali) è composto il popolo?
E’ composto, oltreché da galantuomini, anche da disonesti e da disinformati?
Quanto pesano i voti espressi da queste ultime categorie di persone?
Quale cifra percentuale rappresentano rispetto al Corpo Elettorale?
Per quali partiti (e per quali valori) votano?
Quanti sono coloro che “vendono” il proprio voto in cambio di soldi, di favori o di altre utilità?
Sarebbero tutti “onorevoli” coloro che eleggono, in base agli attuali meccanismi elettorali caratterizzati dal voto di scambio?
Sarebbero tutte giuste (imparziali) le leggi emanate da Parlamenti eletti in tal modo?
Quanti emendamenti alle proposte di legge in discussione sono suggeriti (o imposti) dai lobbisti?
Quanti privilegi di casta e quante ingiustizie sociali potrebbero annidarsi in leggi siffatte?
Quante deleterie ripercussioni queste leggi potrebbero produrre sul modo di pensare e di vivere dei giovani?
Un fatto è certo: assistiamo spesso a rissose lotte di potere tra gli oligarchi dei partiti e delle correnti, collusi con lobby che alimentano una “forma mentis” impregnata di corruzione.
Da molti anni queste anomalie sono state denunciate da studiosi del calibro di Gaetano Salvemini, Vilfredo Pareto, Gaetano Mosca, Norberto Bobbio e tanti altri, ma finora le loro voci hanno gridato nel deserto.
 I “padroni del vapore”, per dirla con Ernesto Rossi, continuano ad ignorare le loro denunce e ad autoproclamarsi paladini del popolo. Continuano ad applicare il famigerato “metodo Caligola” nella scelta dei candidati agli organi elettivi (nazionali e locali) e nella designazione dei super-managers delle Aziende partecipate.
Non hanno l’onestà intellettuale di ammettere che il Suk delle poltrone (cardine dell’attuale lobby-pluto-crazia) è l’antitesi della Democrazia.
Ovviamente, sono contrari all’avvio di un dibattito mediatico sui pregi insiti nel sistema, da noi auspicato da oltre un decennio, della Demo-random-crazia (antico modello ateniese fondato sull’attribuzione delle cariche istituzionali mediante sorteggio tra  cittadini in possesso di requisiti, professionali e morali, stabiliti per legge). Vale a dire “metodo Pericle” adattato ai tempi moderni.

22 giugno 2020                      Il Consiglio Direttivo del Movimento Salvemini

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