Una lettera del 3 c. m. al quotidiano della free press Metro, dal titolo : ”Lo sterminio dell’aborto“ del sig. Mattinoli, mi stimola a tornare sulla questione demografica, cogliendo lo spunto da due scampati pericoli, in cui ho rischiato la vita a causa di un indisciplinato motociclista. Mosso, io, pure dal fatto che incidenti del genere sono tutt’altro che infrequenti.
La su accennata lettera fa parte forse di una maggioranza che, facendo eco a demografi che lamentano il calo della natalità, con tanti altri attribuiscono a questo fenomeno conseguenze negative che vanno da quelle economico-finanziarie a quelle sull’”italianità”, come si trattasse di una razza (pura?).
Sembra si dia per scontato che i nuovi cittadini potranno procedere nell’evoluzione della personalità, superando la fase di egocentrismo propria dell’infanzia, divenire persone adulte, responsabili, con la crescita anagrafica. Ignorando, invece, che l’evoluzione della relazionalità richiede ben precise prestazioni parentali, educative, pedagogiche nell’accezione propria di questi termini: non si inculca secondo l’apparente saggio principio popolare: “Mazze e panelle fanno i figli belli…” anzi, questo gioverebbe semmai per domare i figli come gli animali da circo! Addio personalità! Si otterrebbero dei succubi pronti ad aggregarsi a chi gli si presenti come il più forte o dei bastian contrari, dei ribelli, insomma degli “organismi inquinati e in tensione” (v. questa voce su internet”) con relative conseguenze.
Come già esposto nel precedente articolo sulla nostra “centrale operativa”, fondamentalmente la sua auspicabile evoluzione dipende dai processi maturativi del cervello, a loro volta dipendenti dalla situazione bio-energetica della madre, in grado di stimolare tali processi mediante stimoli catalizzanti la secrezione di ben specifici neurormoni.
Con i metodi correnti, erroneamente ritenuti educativi, se non fossero anche disturbanti rispetto alle naturali potenzialità evolutive, nella migliore ipotesi, si potrebbe avere una vita soddisfacente a livello di branco!
L’ immaturità del cervello è uno dei motivi per cui si hanno conseguenze negative sul mondo del lavoro, ricadendo negativamente sulle attitudini, nonché sulla voglia di applicarsi anche a scuola.
Tali conseguenze sono da considerarsi come “sintomi” di carenze di adeguate prestazioni parentali come pure di impropri messaggi culturali per cui si offrono dei modelli vocazionali non corrispondenti né alle attitudini degli aspiranti a un lavoro, né alle condizioni reali di opportunità lavorative. La pericolosità di tali soggetti si aggrava con l’età anagraficamente adulta per lo sviluppo delle capacità fisiche, forza muscolare ecc. Scontata la menomazione di quelle più propriamente umane-adulte a causa di droghe.
Premesso che da circa mezzo secolo (ossia da quando quasi ogni sabato pomeriggio presso il mio studio, per quanto umanamente possibile non condizionati da ideologie ecc, si tenevano dei dibattiti su varie questioni di comune interesse), praticando volontariato, ho sempre precisato di farlo con lo spirito di chi si ritiene un “egoista socializzato”: consapevole che ogni essere umano giunto su questo pianeta, se non adeguatamente accudito, anche psico-pedagogicamente, avrebbe potuto incidere negativamente sul mio destino, nonché su quello dei miei cari ecc.
Per cui, sia pure amichevolmente e dialetticamente, polemizzo nei confronti di chi si limita a incentivare la natalità, non facendo abbastanza per sensibilizzare, almeno, quanti potrebbero e dovrebbero preoccuparsi della qualità della vita di ogni nascituro e dei soggetti in età evolutiva.
Lungi da me l’intento di ricorrere a leggi e all’aborto per regolare la natalità, mentre intendo apportare un contributo alla promozione di consapevolezza in merito al fatto che educatori non ci si improvvisa: occorre tempestiva e adeguata preparazione e non solo sul piano conoscitivo.
Intanto è la seconda volta che scampo per un attimo dal finire travolto da un centauro:
- qualche anno fa, mentre attraversavo la via dove abito, perpendicolare a una via più importante, da questa un centauro imboccava svoltando, a tutta velocità, contromano!
Mi salvai facendo un passo indietro…
- l’altro ieri stavo recandomi dal dentista, avevo attraversato la prima corsia di Via Laurentina e, assicuratomi che le macchine si erano fermate al semaforo, a circa un centinaio di metri, mentre stavo attraversando la seconda corsia, uno sfrenato motociclista sbucava dalle macchine ferme e, a tutta velocità,... devo ancora alla residua prontezza di riflessi, nonostante 83/enne, se stavolta, accelerando il passo, sto ancora qui ... se avessi avuto un attimo di esitazione, mi avrebbe centrato in pieno, perché me lo sentii quasi sfiorare dietro le spalle. Poiché le conseguenze negative da carente o disturbata relazionalità dipendono in buona parte da chi accudisce i piccoli, svolgendo il ruolo di educatore, ancora una volta si deve ribadire la sua tempestiva ed adeguata preparazione.
Si eviterebbero così scelte di vita privata e pubblica sbagliate, conseguimento di patenti di guida non consoni e pericolosi, ricerca di successi talentuosi e vocazionali effimeri ecc….
La preparazione degli educatori deve comprendere l’avvio a soluzione di quasi tutti gli immancabili problemi acquisiti nei primi tempi di vita.
Per cui occorrerebbero appositi servizi territoriali.
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