sabato 25 gennaio 2020

Comunicato Stampa


LE SARDINE HANNO RISVEGLIATO LA SOCIETA' ITALIANA DAL TORPORE

Il Movimento Salvemini, com’è noto, è un’aggregazione socio-culturale (fondata il 16 ottobre 1962) che agisce al di sopra dei partiti politici. Il suo fine principale è quello di risvegliare le coscienze dormienti per moralizzare la vita pubblica. Per questa ragione considera la nascita del Movimento delle Sardine come un fatto positivo per  la tutela della Democrazia. Questo Movimento è nato a Bologna il 14 novembre 2019 e si sta diffondendo rapidamente in tutta Italia all’insegna dell’antifascismo e dell’antirazzismo. Non esibisce bandiere di nessun colore politico e non pronuncia parole offensive verso nessuno.

Ha ragione Marco Travaglio quando elogia la distanza delle Sardine dai partiti politici e quando scrive “Per sgonfiare i palloni gonfiati (Matteo Salvini) basta uno spillo”.  Si tratta, quindi, di un’entusiastica partecipazione popolare che ha avuto origine su Facebook, con il flash mob “Seimila sardine contro Salvini”. Poi si sono riunite in piazza oltre 15.000 persone.  Sono da condividere i loro slogan “Bologna non abbocca”, “l’Emilia Romagna non si lega”, “l’Italia si slega”. Gli ideatori del Movimento non hanno in tasca tessere di partito. Hanno redatto un Manifesto in cui si legge: “Siamo contro i populisti che hanno avuto la libertà di affogare i contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota e di vana retorica. Vogliamo la politica con la P maiuscola. Siamo già centinaia di migliaia e siamo pronti a dire basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze e sui social network”.

E’ un Movimento spontaneo interclassista che vuole arginare la Lega nelle elezioni del 26 gennaio 2020 per il rinnovo del Consiglio regionale e per l’elezione del Governatore. Non bisogna dimenticare che negli Anni ’80 la Lega Lombarda  (antenata dell’attuale Lega) chiedeva la secessione e che Umberto Bossi (suo leader) urlava slogan come “Padania Libera” e “Roma ladrona”.  Ed oggi la Lega chiede maggiore autonomia (normativa e tributaria) per le Regioni del Nord. Chiede cioè la spaccatura dell’Italia in due territori (una secessione mascherata con la parola “autonomia”). Un’offesa alla memoria degli eroi del Risorgimento che hanno immolato la vita per far nascere un’ Italia unita e indipendente.

Il Movimento delle Sardine merita di essere incoraggiato e sostenuto per il suo intento di dar vita ad una società di cittadini onesti governati da galantuomini. E’ lo stesso intento del Movimento Salvemini quando propone (dal gennaio 2006) di inserire nella nuova Costituzione il principio della Demo-random-crazia (modello ateniese, imperniato sul metodo Pericle e adattato al nostro tempo).  Conosciamo la melensa obiezione degli ultra-conservatori secondo i quali il predetto principio sarebbe un’idea utopistica. Ad essi rispondiamo con il monito lanciato nel 1919 da Gaetano Salvemini: “Le idee sono come i semi. Dopo essere rimaste sterili per anni e per secoli, si diffondono con rapidità fulminea. Nessuno può dire fin dove arriverà e quando fruttificherà un seme abbandonato al vento”.

Il tempo è galantuomo. Prima o poi le “utopie” si realizzano.  Auguriamoci che il Movimento delle Sardine contribuisca a far nascere in Italia la vera democrazia. Bisogna saper attendere. Siamo appena agli inizi di un fenomeno che apre il cuore alla speranza. Ogni albero va giudicato non dal colore delle foglie ma dai frutti che produce. Il nostro sincero auspicio è che gli organizzatori del Movimento non si lascino corrompere dalla diabolica avidità di Potere né dalla morbosa sete di poltrone, sotto la ben nota maschera di coloro che finora hanno detto (ipocritamente) di agire “per il bene del Paese” (e poi hanno agito per mantenere privilegi, per cambiare casacca, per truccare appalti pubblici, per acquistare voti sporchi, per umiliare il principio delle Pari Opportunità). Hanno agito, insomma, come Giovanni dalle Bande Nere, che si vendeva a chi gli dava più soldi.

Auspichiamo, in sostanza, che le Sardine si mantengano incorruttibili e che diano seguito all’accorato appello lanciato nel 1953 da Gaetano Salvemini: “Bisogna dar vita ad una Alleanza di persone illuminate, esperte ed oneste che si uniscano al di sopra dei partiti per accordarsi su problemi concreti e, di volta in volta, cerchino le forze politiche necessarie per risolverli”.

13 dicembre 2019.           Il Consiglio Direttivo del Movimento Salvemini

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