sabato 25 gennaio 2020

Comunicato Stampa


           VESPA  CONTINUA  A  TACERE  SULLE  NOSTRE  PRECISAZIONI

Nel precedente Comunicato Stampa del 6 dicembre 2019  e sul periodico “L’Attualità” di gennaio 2020 abbiamo puntualizzato  l’inesattezza della tesi sostenuta da Bruno Vespa secondo la quale Mussolini andò al potere  anche perché alcuni intellettuali (tra i quali Gaetano Salvemini) non si opposero adeguatamente, rimanendo inerti prima e dopo la Marcia su Roma (28 ottobre 1922).

Se Vespa continua a tacere su questa puntualizzazione possiamo dedurre che ne riconosce l’esattezza.

Ad ogni modo, per un eventuale futuro libro di Storia che Vespa avesse intenzione di pubblicare menzionando Gaetano Salvemini, gli consigliamo di documentarsi meglio sugli eventi che sconvolsero l’Italia in quell’epoca. Tra tali eventi (numerosi e sconvolgenti) indichiamo i più significativi:
1)      Gaetano Salvemini rifiutò di prendere la tessera del Partito fascista. Non volle giurare fedeltà a quel partito perché rivendicava il principio di autonomia, cardine della docenza universitaria. Quell’iniquo giuramento era stato imposto dal Duce-Tiranno nel 1924 a tutti i docenti universitari.
2)      In conseguenza di tale rifiuto Salvemini venne più volte aggredito e picchiato dagli squadristi  per impedirgli di tenere lezione presso l’Università di Firenze.
3)      Dopo il delitto Matteotti (giugno 1924) Salvemini, sfidando la censura imposta dal regime dittatoriale, fondò il giornale clandestino “Non mollare!” (gennaio 1925) in cui accusò “apertis verbis”  Mussolini ed i suoi sodali come mandanti del delitto.
4)      Salvemini e gli altri redattori del “Non mollare!” furono arrestati (giugno 1925) per aver violato le norme emanate dal Tiranno sulla censura giornalistica.
5)      Mussolini inviò a Molfetta (Bari) il conte Costanzo Ciano (suo consuocero) per  cancellare dal Registro Anagrafico la nascita di Gaetano Salvemini, nel corso di una manifestazione organizzata nel 1926 dalle Camicie Nere, radunate nella piazza del Municipio, che agitavano labari e gagliardetti con le scritte “Me ne frego”, “A noi”, “Duce, tu sei la Luce”. Di fronte a quella masnada in delirio Ciano con “eroico” furore proclamò, tra l’altro: “Per ordine del Duce del Fascismo dichiaro che Gaetano Salvemini non è mai nato e quindi…non esiste!”. Questo annuncio fu accolto dal frenetico applauso del podestà e degli squadristi.


Ci auguriamo che Vespa prenda atto delle predette precisazioni e che su queste tematiche ci inviti a partecipare ad una puntata della rubrica televisiva “Porta a porta” per un dibattito chiarificatore.
Riteniamo che gli eventi che hanno segnato la Storia d’Italia  del Novecento debbano essere analizzati  attentamente e divulgati senza deformanti strumentalizzazioni.

14 gennaio 2020              Il Consiglio Direttivo del Movimento Salvemini

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