VESPA
CONTINUA A TACERE
SULLE NOSTRE PRECISAZIONI
Nel precedente Comunicato Stampa del 6 dicembre 2019 e sul periodico “L’Attualità” di gennaio 2020
abbiamo puntualizzato l’inesattezza
della tesi sostenuta da Bruno Vespa secondo la quale Mussolini andò al
potere anche perché alcuni intellettuali
(tra i quali Gaetano Salvemini) non si opposero adeguatamente, rimanendo inerti
prima e dopo la Marcia su Roma (28 ottobre 1922).
Se Vespa continua a tacere su questa puntualizzazione possiamo dedurre che
ne riconosce l’esattezza.
Ad ogni modo, per un eventuale futuro libro di Storia che Vespa avesse
intenzione di pubblicare menzionando Gaetano Salvemini, gli consigliamo di
documentarsi meglio sugli eventi che sconvolsero l’Italia in quell’epoca. Tra
tali eventi (numerosi e sconvolgenti) indichiamo i più significativi:
1)
Gaetano
Salvemini rifiutò di prendere la tessera del Partito fascista. Non volle
giurare fedeltà a quel partito perché rivendicava il principio di autonomia,
cardine della docenza universitaria. Quell’iniquo giuramento era stato imposto
dal Duce-Tiranno nel 1924 a tutti i docenti universitari.
2)
In
conseguenza di tale rifiuto Salvemini venne più volte aggredito e picchiato
dagli squadristi per impedirgli di
tenere lezione presso l’Università di Firenze.
3)
Dopo il
delitto Matteotti (giugno 1924) Salvemini, sfidando la censura imposta dal
regime dittatoriale, fondò il giornale clandestino “Non mollare!” (gennaio
1925) in cui accusò “apertis verbis” Mussolini ed i suoi sodali come mandanti del
delitto.
4)
Salvemini e
gli altri redattori del “Non mollare!” furono arrestati (giugno 1925) per aver
violato le norme emanate dal Tiranno sulla censura giornalistica.
5)
Mussolini
inviò a Molfetta (Bari) il conte Costanzo Ciano (suo consuocero) per cancellare dal Registro Anagrafico la nascita
di Gaetano Salvemini, nel corso di una manifestazione organizzata nel 1926 dalle
Camicie Nere, radunate nella piazza del Municipio, che agitavano labari e
gagliardetti con le scritte “Me ne frego”, “A noi”, “Duce, tu sei la Luce”. Di
fronte a quella masnada in delirio Ciano con “eroico” furore proclamò, tra
l’altro: “Per ordine del Duce del
Fascismo dichiaro che Gaetano Salvemini non è mai nato e quindi…non esiste!”.
Questo annuncio fu accolto dal frenetico applauso del podestà e degli
squadristi.
Ci auguriamo che Vespa prenda atto delle predette
precisazioni e che su queste tematiche ci inviti a partecipare ad una puntata
della rubrica televisiva “Porta a porta” per un dibattito chiarificatore.
Riteniamo che gli eventi che hanno segnato la
Storia d’Italia del Novecento debbano
essere analizzati attentamente e
divulgati senza deformanti strumentalizzazioni.
14 gennaio 2020 Il Consiglio Direttivo del
Movimento Salvemini
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