NON C’E’ DEMOCRAZIA
SENZA PARI OPPORTUNITA’
Da oltre un secolo vige un “sistema” di selezione di rappresentanti del popolo
fondato sul clientelismo, sul voto di scambio, su campagne elettorali
finanziate da Anonimi, su brogli e via dicendo. Le cronache giornalistiche
hanno messo in evidenza una serie impressionante di scandali di cui i
protagonisti sono stati “leaders” privi di scrupoli morali e smaniosi di
occupare le poltrone del Potere.
Questo fenomeno caratterizza la Storia d’Italia fin dalla proclamazione
dell’Unità. Basti considerare gli intrighi del “trasformismo” parlamentare
(ideato e manovrato da Agostino Depretis) e rileggere il libro “Il ministro
della Malavita” (Giovanni Giolitti) pubblicato da Gaetano Salvemini nel 1910. Ancor
oggi sono numerose le anomalie causate da leggi elettorali che incoraggiano una
tendenza atavica di gran parte dei politici nostrani: quella di truffare gli
avversari per occupare i posti-chiave delle Istituzioni.
Una moltitudine di faccendieri e di lobbisti ha favorito le ambizioni di
politici spregiudicati responsabili, tra l’altro, di aver fatto crescere il
Debito Pubblico fino a superare la cifra spaventosa di duemila miliardi di
euro. Ciò è avvenuto soprattutto perché la Costituzione del 1948 (art. 49) ha
consegnato ai partiti (e soltanto a loro) la possibilità di “concorrere con
metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Tutte le altre
formazioni sociali sono state emarginate da oligarchi avidi di poltrone,
implacabili applicatori del “manuale Cencelli” e insaziabili lottizzatori dei
mass-media (cartacei e televisivi).
E’ per queste ragioni che il Movimento Salvemini auspica la nascita di una
Politica a costo zero, che consenta ad ogni cittadino (cioè anche a chi non
dispone di cospicue risorse finanziarie) di “concorrere a determinare la
politica nazionale”. Coloro che si oppongono a questa visione della Politica
vanificano l’esplicito dettato costituzionale “E’ compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico…”. L’auspicio del Movimento
Salvemini, pertanto, non può essere considerato alla stregua di utopia.
Potrebbe realizzarsi se l’opinione pubblica inducesse gli esponenti delle forze
politiche a dare avvio ad una nuova fase costituente per introdurre nella nuova
Carta il principio della Demo-random-crazia, illustrato dettagliatamente dal
gennaio 2006 sul periodico “L’Attualità” e in alcuni libri recensiti nel sito
web movimentosalvemini.blogspot.it
26 maggio 2020
Il Consiglio Direttivo del Movimento Salvemini
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martedì 26 maggio 2020
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