LETTERA APERTA AI LEGISLATORI
ED AI GOVERNANTI
Ancora oggi i diritti di
molti minori vengono violati. Non esistono, purtroppo, Sindacati di categoria.
I minori non possono esercitare alcun potere. Il problema è complesso. Ci
limitiamo, quindi,a richiamare la vostra attenzione su tre punti: tabagismo,
tossicodipendenza e violenza.
1.Sulla tabacco-dipendenza la
vigente normativa è schizofrenica: proibisce ai minori di anni 16 di entrare in
una tabaccheria per acquistare sigarette ma, di fatto, consente loro di
acquistarle dalla macchinette automatiche installate nei pressi delle
tabaccherie 24 ore su 24. Cosa fa in concreto lo Stato per dissuadere i minori
dal cominciare a fumare e per tutelare la loro
salute? Niente. Eppure è noto a tutti che il tabacco è una specie di
droga “legale” (Cfr. Lando-Sisinni, Compendio di Ecologia psico-sociale,
Edizioni Sette Muse 2020, a pagina 295).
2.Sulla tossico-dipendenza,
fiumi di droga vengono venduti in centinaia di piazze di spaccio esistenti in
tutta Italia e molti minori usufruiscono di questo “mercato”. Facciamo appello alla vostra sensibilità
affinchè vengano eliminate le suaccennate anomalie. Non bisogna avere timore di
perdere i voti di fumatori e di drogati incalliti. Perdendo qualche migliaio di
voti ne conquisterete milioni da parte di coloro che desiderano vivere in una
società di cittadini onesti. Non è opportuno preoccuparsi prevalentemente di
mantenere i rispettivi serbatoi elettorali.
3.Sul problema della violenza
riteniamo urgente far applicare le leggi vigenti al fine di sottrarre i minori
alle famiglie devianti e di affidarli a famiglie moralmente sane.
Richiamiamo la vostra
attenzione su alcune norme sancite dalla Convenzione sui Diritti del Bambino,
adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. Art.
16: “Gli Stati devono favorire film, programmi televisivi e altro materiale
utile per i bambini, proteggerli da libri e da altro materiale inadatto per
loro”. Art. 18: “Gli Stati devono proteggere il bambino contro le droghe ed
evitare che sia impegnato nel commercio della droga”. Art. 21: “Il bambino
svantaggiato fisicamente e mentalmente deve vivere una vita completa e
soddisfacente insieme agli altri bambini”. Art. 30: “Il bambino non deve essere
costretto a fare lavori pesanti o rischiosi per la sua salute o che gli
impediscano di crescere bene e di studiare”. Quante emittenti televisive si
preoccupano solo di fare “audience”, di fare cassa, ignorando le norme
suesposte? L’Europarlamento di Strasburgo ha approvato una Risoluzione che
chiede ai Governi dell’Unione Europea di “fronteggiare drasticamente il
dilagare della violenza nei servizi televisivi, a tutela dell’equilibrio
psicologico dei minori”. Chiede, inoltre, di attuare un “sistema efficace di
autoregolamentazione” (il cosiddetto “filtraggio parentale”) a prezzi
accessibili anche alle famiglie povere.
In Italia, la Commissione
Parlamentare per l’Infanzia ha chiesto di introdurre l’obbligo di una
classificazione dei programmi televisivi unica per tutte le emittenti e di
vietare spot pubblicitari durante i programmi dedicati all’infanzia. A carico
dei violatori di tale codice di autoregolamentazione bisognerebbe stabilire
severe sanzioni pecuniarie e la revoca delle concessioni. La legge n. 269
prevede la “riduzione in schiavitù finalizzata alla prostituzione dei minori” e
stabilisce pene che vanno da sei a venti anni di reclusione. Questo fenomeno è
strettamente legato all’immigrazione clandestina. Il punto centrale della
questione è che non ci interessa tanto sapere che le leggi ci sono, quanto se
vengono applicate. Constatiamo, purtroppo, che non c’è la certezza delle pene.
Mediante i cosiddetti “patteggiamenti” molte pene non vengono scontate per
intero. Una siffatta normativa va revisionata se non si vuole cadere nel
ridicolo.
Abbiamo l’obbligo morale di segnalarvi le tante anomalie che caratterizzano la legislazione sulla violazione dei diritti dei minori. Promuovere una “forma mentis” protesa alla tutela di questi diritti è un compito che spetta non solo allo Stato ma a tutti: famiglia, scuola, mass-media, associazioni culturali. Non basta che le Istituzioni internazionali e nazionali proclamino i diritti; è necessario che tutte le formazioni sociali si impegnino a farli applicare. Che grave errore è stato l’aver emarginato l’insegnamento dell’Educazione Civica nelle scuole italiane! Sono state indebolite le basi indispensabili per la formazione di cittadini responsabili. Sono state minate le fondamenta di una società che vorremmo fosse costituita da galantuomini. Vi ringraziamo per l’attenzione e formuliamo sinceri auguri di buon lavoro.
10 gennaio 2021 Il Consiglio direttivo del Movimento Salvemini
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