EDUCARE I GIOVANI ALLA REGOLA DELLE 3 P
Se ai genitori incombe il dovere giuridico
di educare i figli va evidenziato che gli operatori culturali (specialmente ai
gestori delle reti TV, pubbliche e private) hanno il dovere morale di educare i giovani alla
legalità, alla non violenza, alla solidarietà sociale.
Sarebbe ora di limitare gli spazi (eccessivi) dei reality show, dei quiz,
dei film e documentari che mostrano
violenze, turpiloquio, trasgressioni di vario genere. Sarebbe ora di rivalutare
la saggezza della “maieutica” socratica. Dovrebbe essere riproposto il monito
di Gaetano Salvemini “I giovani non sono vasi da riempire ma fiaccole da
accendere”. I giovani sono intelligenze da coltivare, sono coscienze da
risvegliare, se vogliamo edificare una società di cittadini responsabili, di
lavoratori onesti, di galantuomini.
Purtroppo, nei secoli passati certi leaders politici e religiosi, con
comportamenti spregiudicati, hanno contribuito a creare una “forma mentis”
caratterizzata da astuzie canagliesche e da azioni truffaldine. Non ci si deve
meravigliare, quindi, se oggi la corruzione è diventata una regola di vita per
un’alta percentuale di persone, specialmente nei ceti sociali altolocati ed
economicamente agiati. Molti “Epuloni” fanno a gara per ingannare la gente, per
intascare tangenti sugli appalti di opere pubbliche e per truffare il Fisco.
Basti considerare il dilagante fenomeno dei “furbetti del cartellino”. Che
fare? Innanzitutto, esortare i giovani a
riflettere attentamente prima di agire, a saper discernere le azioni lecite da
quelle illecite, a rafforzare la volontà per respingere ogno invito a deviare
dalla retta via. Poi, bisogna aiutarli a manifestare le loro opinioni negli
unici due modi leciti: parlando educatamente e scrivendo sensatamente. E’ fin
dagli anni dell’infanzia che tali precetti pedagogici dovrebbero essere
inculcati. E’ un grave errore lasciar vivere i minori in famiglie deviate. I Tribunali dei Minori dovrebbero
applicare con maggiore frequenza e sollecitudine le leggi vigenti. Non servono
leggi speciali.
Spetta, pertanto, ai genitori, ai docenti e a tutti gli operatori culturali
il compito di insegnare la regola aurea
delle 3 P: Pensiero, Parola, Penna.
8 agosto 2019Il Consiglio Direttivo del Movimento Salvemini
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