“ LA COSTITUZIONE E’ UN MOSTRO DI BESTIALITA’ ”
Dall’Università di Harvard (U.S.A.) Gaetano Salvemini, il 16 maggio 1947, inviò una lettera ad Ernesto Rossi. Ecco una sintesi: “Carissimo Ernesto, sta nascendo la Costituzione più scema che mai sia stata prodotta dai cretini in tutta la Storia dell’umanità… L’Assemblea costituente è piena di somari scelti non dagli elettori ma dalle camorre dei Comitati Centrali dei cosiddetti partiti di massa (D.C.-P.C.I.)… Un’assenza così totale di senso giuridico e di senso comune non si è mai vista in nessun altro Paese del mondo… L’articolo 138 mi piace più di ogni altro perché consente di modificare quel mostro di bestialità”.
Questo tagliente giudizio fu ripreso e rilanciato pochi anni dopo, con
dettagliate analisi, da Costantino Mortati, Giuseppe Maranini, Piero
Calamandrei, Arturo Jemolo e da molti altri insigni giuristi.
Avevano previsto il caos istituzionale che inevitabilmente sarebbe successo. Avevano individuato nella Carta del ’48 la fonte della degenerazione del sistema democratico e della corruzione elettoralistica. Una degenerazione che ha avuto inizio negli anni Cinquanta. Uno scandalo dopo l’altro, in cui si sono trovati coinvolti molti politici, faccendieri, imprenditori, boss mafiosi.
Questa corruzione era nota a tutti ma nessuno aveva il coraggio di
denunciarla pubblicamente. La vergognosa omertà si è protratta per oltre
quarant’anni ed è stata infranta il 29 aprile 1993 da Bettino Craxi (leader del
Partito Socialista) ormai sotto inchiesta giudiziaria. In quel suo ultimo
discorso alla Camera egli chiamò in correità i leader di tutti i partiti
politici. Nessuno osò contestare le sue pesanti accuse.
E’ da quel momento che la Politica italiana è entrata in agonia. Non riesce ad auto-riformarsi. Non sa edificare quella “casa di vetro” invocata da Luigi Einaudi.
E’ evidente il fallimento dell’attuale sistema di rappresentanza popolare
in Parlamento, dal “Porcellum” ad oggi. Il meccanismo elettorale è farraginoso
ed inficiato dal voto di scambio politico-mafioso. Le liste dei candidati sono
redatte con il famigerato “metodo Caligola” (l’imperatore folle che nominò
senatore il suo cavallo).
Oggi la situazione è più grave: non più i cavalli ma i somari (se sono
fidati amici dei leaders) vengono invitati ad entrare in Parlamento. Uno
spettacolo indecoroso.
A livello locale, oscuri interessi si nascondono dietro le cosiddette
“Liste civiche”. Le “macchine da voti” sono manovrate da faccendieri senza
scrupoli morali. Non pochi candidati acquistano voti dai clan malavitosi.
Possiamo ancora, ipocritamente, chiudere gli occhi di fronte ai loschi affari realizzati nel corso delle campagne elettorali? Possiamo ancora fingere di ignorare i risultati di numerose inchieste giudiziarie sulla corruzione elettorale e sul “voto di scambio”? Possiamo ancora assistere ad altre maxi-retate di malavitosi ordinate dalla Magistratura?
E’ un fatto inconfutabile che i vertici dei partiti sono incapaci di
eliminare le mele marce prima dell’avvio delle inchieste giudiziarie.
E’ per queste ragioni che il Movimento Salvemini insiste nel proporre di
sperimentare, per almeno un decennio, un nuovo sistema di selezione del ceto
politico, un sistema trasparente, idoneo a restituire la sovranità al popolo e
ad attuare concretamente il principio “Par condicio” (pari opportunità tra
ricchi e poveri) per consentire a tutti
di impegnarsi nell’attività politica senza dover raccattare denaro.
Una Politica a costo zero è possibile se i programmi di ciascun movimento vengono divulgati sui mass-media a spese dell’Erario, utilizzando spazi uguali per tutti.
Il Movimento Salvemini lancia l’ennesimo appello ai cittadini onesti
affinchè venga affermato il primato della Morale sulla Politica.
Soltanto la Demo-random-crazia (antico modello democratico ateniese,
attuato in versione moderna, con tecnica digitale) potrà eliminare la perenne
rissa tra politici ed estromettere dai Palazzi coloro che, per avidità di
poltrone, hanno causato l’attuale confusione istituzionale.
Bisogna continuare a promuovere i valori etici. Il nostro motto è “Non
mollare!”.
Sull’argomento consigliamo di leggere il recente libro del prof. Cosmo G.
Sallustio Salvemini “Cento ragioni per essere demorandomcratico”, con
prefazione del prof. Franco Ferrarotti, (Europa Edizioni).
Riportiamo qui di seguito il manifesto realizzato dalla Redazione e
pubblicato sul numero di febbraio del giornale “L’Attualità”.
La nostra proposta riformatrice non è rivolta solo agli italiani ma anche
agli europei e a tutti gli altri popoli del mondo. Bisogna continuare a
seminare. Prima o poi vedremo sbocciare i germogli e raccoglieremo i frutti. Nessuno
può impedirci di sognare di poter edificare una società governata da
galantuomini.
Siamo certi che i cittadini onesti, prima o poi, avranno quel piglio di
orgoglio che determina le svolte epocali della Storia.
7 febbraio 2022 Il
Consiglio Direttivo del Movimento Salvemini
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